Spazi sicuri e stimolanti
Ambienti a misura di bambino.
Esplorare e imparare
Oltre 500 mq con spazi dedicati a tutte le esigenze dei bambini tenendo presente, a seconda della loro età, le esigenze di gioco, laboratori, stanza della nanna, teatro, corsi di disegno, musica, cucina, e un grande spazio esterno attrezzato dedicato alle attività ricreative e ai giochi.
I Piccoli Delfini
La nostra filosofia educativa
Nella nostra struttura l’attività educativa è basata su un approccio pedagogico integrato,
ispirato alla filosofia educativa dell’Approccio Reggio Emilia.
LOOSE PARTS
Sono materiali liberi e destrutturati, naturali o artificiali, che possono essere spostati, combinati e manipolati in modi infiniti dai bambini per stimolare creatività, immaginazione e pensiero divergente nel gioco. Non hanno un uso predefinito, ma offrono infinite possibilità di esplorazione e apprendimento, incoraggiando la sperimentazione e lo sviluppo di abilità cognitive, sensoriali e relazionali.
MONTESSORI e le NEUROSCIENZE
“Il primo compito dell’educazione è agitare la vita, ma lasciandola libera di svilupparsi”, afferma Maria Montessori. Con le mani l’essere umano concepisce l’ambiente, sono gli strumenti esecutori dell’intelligenza. Le mani sono creative, possono produrre cose: gli organi sensoriali e la capacità di coordinazione si sviluppano tramite le attività manuali. Al giorno d’oggi sappiamo che le risorse utilizzate dal cervello per processare gli stimoli sensoriali percepiti attraverso le mani sono sensibilmente superiori a quelle di altre parti del corpo. Possiamo dire, dunque, che vivere il mondo tramite le mani equivale ad entrare dalla porta principale del nostro cervello e, per questo, esse devono svolgere un ruolo principale nell’apprendimento. L’educazione è un processo naturale realizzato dal bambino e non viene acquisito ascoltando parole, bensì tramite le esperienze del bambino nell’ambiente circostante. Favorire la sperimentazione libera e naturale significa incitare i bambini ed i neonati a muoversi e a comunicare con il loro ambiente. I piccoli che imparano tramite esperienze pratiche passano più tempo in movimento, poiché si predilige una relazione attiva con l’ambiente, il quale promuove un dominio maggiore delle abilità motorie, sensoriali, emotive e cognitive.
PEDAGOGIA di DEWEY
È incentrata sull’apprendimento esperienziale, dove gli studenti imparano facendo, e sull’attivismo pedagogico. L’obiettivo è preparare gli individui a partecipare attivamente a una società democratica, promuovendo lo sviluppo individuale attraverso un processo collaborativo e laboratoriale. La scuola diventa quindi un laboratorio permanente dove gli studenti sperimentano, manipolano e riflettono, collegando così teoria e pratica per la crescita personale e sociale.

I Piccoli Delfini
Tipi di setting
Tutte le attività del nostro Nido sono state pensate tenendo conto dell’età, dei bisogni e ritmi di sviluppo di ogni bambino.
Lo strumento di apprendimento è il gioco, motore principale di ogni azione del bambino, consente di mettere in relazione il mondo interno del bimbo con l’ambiente circostante.
Le attività rivolte ai più piccoli sono finalizzate allo sviluppo del proprio schema corporeo in relazione all’ambiente, alla coordinazione dei movimenti, alla conoscenza di diversi materiali ed oggetti attraverso la manipolazione, l’esplorazione, in relazione allo spazio in cui si trovano, la permanenza dell’oggetto, la sperimentazione di alcuni oggetti per stimolare la concentrazione e l’immaginazione.
Per i più grandi
Autodeterminazione
Alcune di queste attività vengono proposte anche ai bambini più grandi, unite ad una grande attenzione alle attività di disegno, importanti per esprimere il vissuto del bambino, per la coordinazione motoria, alle attività musicali che permettono una prima familiarizzazione al mondo dei suoni più diversi, attraverso strumenti di gioco come la voce ed il movimento sottoforma di canti melodici e ritmici, senza l’uso della parola, fino ad arrivare alla lettura condivisa, all’apprendimento delle lingue straniere sempre sotto forma di gioco.




L’ambientamento svedese è un modello di ambientamento al nido in cui il genitore affianca il bambino per i primi giorni, vivendo insieme la routine quotidiana e partecipando alle attività per circa tre giorni consecutivi. Questo approccio favorisce una maggiore serenità del bambino, riduce lo stress da separazione, rafforza la fiducia tra famiglia, bambino ed educatori e permette al genitore di conoscere l’ambiente e i professionisti che si occuperanno del figlio.
Per i più grandi
L’ambientamento partecipato
Per tre giorni consecutivi, il genitore accompagna il bambino al nido, trascorrendo l’intera giornata insieme. La coppia genitore-figlio esplora gli spazi del nido, partecipa alle attività, ai giochi, al cambio, ai pasti e alla nanna.
Il genitore e il bambino creano un legame di fiducia con le educatrici e gli altri adulti presenti, sperimentando la routine quotidiana insieme.
Solo dopo i primi tre giorni di presenza continua, inizia il processo di distacco graduale, con la possibilità di ridurre o estendere le tempistiche in base alle reazioni del bambino.
Il bambino si ambienta in un contesto emotivamente protetto, affiancato dalla figura di riferimento. Si rafforza, così, il rapporto tra bambino, genitore e educatori, facilitando l’autonomia futura del bambino. Il genitore, inoltre, diventa più consapevole degli spazi, delle attività e delle dinamiche del nido.
La durata più breve dell’esperienza consente ai genitori di gestire meglio il proprio tempo, contribuendo a una maggiore serenità generale.
L’ambientamento svedese è un modello di ambientamento al nido in cui il genitore affianca il bambino per i primi giorni, vivendo insieme la routine quotidiana e partecipando alle attività per circa tre giorni consecutivi.
Questo approccio favorisce una maggiore serenità del bambino, riduce lo stress da separazione, rafforza la fiducia tra famiglia, bambino ed educatori e permette al genitore di conoscere l’ambiente e i professionisti che si occuperanno del figlio.
come funziona
L’ambientamento partecipato
Per tre giorni consecutivi, il genitore accompagna il bambino al nido, trascorrendo l’intera giornata insieme. La coppia genitore-figlio esplora gli spazi del nido, partecipa alle attività, ai giochi, al cambio, ai pasti e alla nanna.
Il genitore e il bambino creano un legame di fiducia con le educatrici e gli altri adulti presenti, sperimentando la routine quotidiana insieme.
Solo dopo i primi tre giorni di presenza continua, inizia il processo di distacco graduale, con la possibilità di ridurre o estendere le tempistiche in base alle reazioni del bambino.
Il bambino si ambienta in un contesto emotivamente protetto, affiancato dalla figura di riferimento. Si rafforza, così, il rapporto tra bambino, genitore e educatori, facilitando l’autonomia futura del bambino. Il genitore, inoltre, diventa più consapevole degli spazi, delle attività e delle dinamiche del nido.
La durata più breve dell’esperienza consente ai genitori di gestire meglio il proprio tempo, contribuendo a una maggiore serenità generale.
Per l’inserimento del bambino al Nido è indispensabile la presenza di un genitore all’interno della struttura, al fine di consentirgli di affrontare questa nuova esperienza e il distacco dalla famiglia nel modo più graduale e sereno possibile.
L’ambientamento partecipato
Vi sarà quindi richiesta la disponibilità a trascorrere questo momento insieme al vostro bambino per un periodo variabile di una o due settimane. Durante i primi giorni di inserimento la permanenza del bambino all’interno del Nido sarà di poche ore, che aumenteranno gradualmente di giorno in giorno nell’assoluto rispetto dei suoi tempi.
Ad inserimento ultimato, l’orario definitivo di frequenza sarà concordato con l’educatrice, nel rispetto delle esigenze dei genitori e di quelle emergenti del bambino. E’ importante tale orario sia rispettato, per consentire al bimbo di mantenere un buon equilibrio fra l’esperienza al nido e quella familiare , per acquisire la quotidianità all’interno delle sue giornate.
Il vivere in prima persona l’inserimento al Nido costituirà la base fondamentale per un rapporto di collaborazione reciproca, che si consoliderà nel tempo attraverso momenti quotidiani di “confronto” con le educatrici.
L’educatrice sarà così in grado di rispondere adeguatamente alle esigenze del vostro bambino e voi avrete acquisito la fiducia necessaria per affrontare il distacco.